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Una 4 giorni che ha visto alternare momenti di discussione e messa in discussione dei sistemi di governance dei territori e della gestione di quei beni (così definiti) comuni, a momenti di festa come domenica 8 con il gruppo Rap Assalti Frontali schierato dalla parte dei cittadini e delle cittadine che un anno fa assediarono il Comune di Carrara con la prospettiva della sperimentazione di un modello di autogestione del territorio dal basso. 

Autorganizzazione, riappropiazione e conflitto sono stati i temi toccati in questi lunghi e faticosissimi quanto soddisfacenti e promettentigiorni, insieme a tanti ospiti e con una partecipazione che ha fatto sentire la presenza di una comunità solidale.

Molti gli ospiti che hanno partecipato e contri6-11-15buito alle discussioni. #TerraNostra da Casoria (NA), insieme al Terzo valico #NoTav e allo scrittore Giulio Milani, hanno raccontato come, dal nord a sud Italia, il problema della devastazione ambientale spesso trova nei soliti nomi gli autori dei vari scempi perpretati da Stato e Mafie (che spesso sono la solita cosa). “La Mafia è lo pseudonimo del Capitalismo armato”, sosteneva un compagno venerdì sera, “gli stessi che hanno inquinato saranno quelli che vinceranno gli appalti per le bonifiche e ci avranno guadagnato due volte”. Si è parlato della dignità delle comunità in lotta presso i cantieri del Terzo Valico: “un metro di Tav non vale la vita nè la dignità di nessuno”. Tra i presenti molti carraresi ma anche volti “fuori provincia” che ci fanno sperare nella possibilità e nell’efficacia di fare rete fra territori limitrofi e non.
IMG_0849Presenti #RiMaflow da Trezzano sul Naviglio, ospite nell’ultima giornata, e Casa Rossa Occupata di Massa che, dalla nascita del collettivo Harlock, è sempre stato uno degi maggiori interlocutori sulle lotte del territorio e proprio in quest’ultimo periodo si trova a contrastare l’ennesima cementificazione selvaggia in nome di un profitto che va a discapito di molti; i gruppi Ultras organizzati che nelle loro forze ci sono stati sempre vicini e gli amici e amiche del Circolo dei Baccanali, sempre pronti a dare spazio e solidarietà alle iniziative dal basso. Gli stessi #AssaltiFrontali che hanno intervallato il loro RAP Militante a interventi a sostegno delle nostre lotte al grido di una “Carrara meticcia!” che speriamo di rivedere presto riempire le piazze.
Nota dolente, le continue difficoltà della burocrazia che ci portano a chiederci come sia possibile che far sparire centinaia di milioni di euro dalle casse degli enti pubblici sia più semplice che ottenere un’autorizzazione per un’iniziativa popolare nella piazza del municipio.

Nonostante il boicotaggio da parte di “qualcuno” non si è fermato il sole!!!

Usciamo da questa 4 giorni stanchi ma felici, consapevoli del fatto che siamo riusciti a parlare ad una fetta della città che ha deciso di non restare più sorda, che ha deciso da che parte stare. Felici di aver portato nella Sala della #Resistenza le lotte di Alessandria e Napoli, felici della solidarietà fra comunità diverse che si è incontrata a Carrara.
Continueremo a lottare, continueremo a restare e non scappare dalla nostra città, perchè questo è il NOSTRO postoun posto occupato da troppo tempo da chi non lo ama ma lo sfrutta e lo sfrutta ed è per questo che continueremo ad organizzare le rivolte!!!!
” Dovunque vorremo andare andremo, una nave è questo in realtà. Non è solo una chiglia, con uno scafo e un pontile, sì, la nave è fatta così, ma ciò che una nave è…ciò che la Perla Nera è in realtà…è libertà “.

Collettivo Harlock invita a partecipare

alla quattro giorni di iniziative che si terrà a Carrara dal 5 all’ 8 Novembre prossimi in occasione delle giornate di anniversario dell’evento alluvionale del 2014.

Con l’occasione invitiamo, tutt* i soggetti interessati, ad aderire alla piattaforma che segue riguardo la difesa dei territori allo scopo di stimolare nel nostro Comune la discussione fra gruppi, associazioni e soggetti che si occupino di beni comuni e territorio.

(il programma sarà passibile di piccole modifiche in caso di necessità)

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A difesa del territorio: fra resistenza e autorganizzazione

Partendo dal concetto di territorio come insieme di aspetti complessi, fisici e non, e in particolare, quel sistema di relazioni socio-economiche che sono biunivocamente prodotto e generatore del territorio stesso, cogliamo un’opportunità di legittimazione rispetto a pratiche di appropriazione e autorganizzazione agite dai movimenti di lotta, dal momento in cui l’abitante e le dinamiche di relazione che questo agisce nel luogo che abita, possono essere individuate come parte integrante del sistema territoriale stesso. Vale a dire che il territorio si definisce come esito della strutturazione dello spazio da parte della società che lo abita (e non del potere che lo governa), riconoscendo a questo la dignità di diaframma fra luogo fisico e spazio culturale, simbolico, economico, inscindibile dai supporti materiali così come dalle diverse forme di appropriazione succedute nel tempo.

Se lo strumento del potere è quello che si definisce nella competenza di governo del territorio, è vero anche che gli strumenti dell’abitante sono quelli della resistenza e dell’autorganizzazione che sono parte integrante del concetto stesso di territorio poiché caratteristica intrinseca la prima, in quanto resistenza alla trasformazione, e motore di dinamiche tra abitanti e territorio, la seconda. Gli atti di trasformazione violenta del territorio da parte del governo sono sempre più espressione del paradigma della grande opera: l’alta velocità, expo, città olimpiche, il mercato crocieristico, per citare i più famosi esempi, ma anche le opere di stoccaggio di rifiuti tossico-nocivi, lo sfruttamento delle risorse, la sovra-infrastrutturazione in generale (comprendendo in questa cementificazione e speculazione). Queste trasformazioni sono caratterizzate dall’assenza di relazione a piccola scala, generate da quelle dinamiche globali che poco o nulla hanno a che vedere con chi abita i territori. Infatti avvengono in modo violento e repentino e generano quelle che noi riteniamo legittime pratiche di autorganizzazione, manifestazioni della resistenza a tali trasformazioni da parte degli abitanti. Senza resistenza alle trasformazioni il territorio e la società stessa sarebbero elementi molli, inconsistenti.

Parliamo quindi di difesa dei territori riconoscendo il ruolo fondamentale delle pratiche di conflitto e di resistenza alle trasformazioni in generale e riconosciamo ancor più legittimità e diritto a quelle realtà di autorganizzazione che si verificano la dove la resistenza si oppone a trasformazioni violente.

Gli aspetti che riteniamo fondamentali sono due. – In primo luogo la ferma condanna di tutte quelle operazioni riconducibili al paradigma della grande opera e quindi caratterizzate da sfruttamento delle risorse a discapito del bene collettivo e per il profitto di pochi; legami tra classe politica, classe imprenditoriale e organizzazioni mafiose; cementificazione; produzione di debito; destrutturazione dei diritti del lavoro, precarizzazione e ricatto occupazionale; conseguenze sulla salute della persona.

– In secondo luogo riconoscere nelle pratiche di autorganizzazione il motore delle trasformazioni coerenti del territorio, capaci di generare ancora relazioni e ricadute positive, sia per quanto riguarda i rapporti sociali, sia per quanto riguarda la produzione di reddito. Inoltre riconosciamo nelle realtà autorganizzate la capacità di produrre relazioni persistenti tra luoghi fisici e luoghi culturali che divengono identitarie e significanti, quindi strumento di appropriazione e di espansione di spazi di agibilità prossimi ad essere rivendicati come diritti.

In questo processo si distingue la possibilità e la necessità di ribaltare la dinamica induttiva che oggi è alla base del governo del territorio in una dinamica deduttiva che prenda in considerazione le esperienze e le pratiche di autorganizzazione radicate – anche e soprattutto la dove si manifestino a corollario di lotte per la difesa dei territori da processi di sfruttamento, distruzione e speculazione – come esperienze reali e spontanee, espressioni della volontà di chi abita i territori e di reale e diretto esercizio della sovranità popolare.

Di conseguenza condanniamo invece ogni utilizzo di strumenti repressivi di quelle realtà di conflitto in quanto strumenti di soffocamento dell’esercizio dei propri diritti e della libertà di espressione.

Apriamo il dibattito su questi temi in occasione delle 4 giornate dal 5 all’8 novembre 2015 in cui Carrara ospiterà iniziative diffuse sul territorio, in memoria dell’ultimo evento alluvionale e della conseguente presa del Comune da parte delle abitanti e degli abitanti.

Vogliamo andare oltre l’aspetto commemorativo, dedicando la 4 giorni al tema della difesa dei territori e dell’autorganizzazione, unendo esperienze di lotta e analizzando quegli aspetti di cattiva gestione e di distruzione del territorio che accomunano le diverse realtà e ci auguriamo di poter promuovere, assieme a tutti i soggetti che interverranno e parteciperanno (o vorranno in futuro partecipare), un progetto di rete nazionale per la difesa dei territori come strumento attraverso il quale agire in modo solidale, diffondere informazioni e costruire progettualità condivise.

Invitiamo tutti e tutte, gruppi, associazioni e indipendenti impegnati in progetti di autorganizzazione, lotta e resistenza contro Grandi Opere e sfruttamento e in difesa dei beni comuni, come ambiente, casa, lavoro e salute, a partecipare alle iniziative che si chiuderanno l’otto Novembre con una Assemblea allargata in cui tutt* avranno la possibilità di intervenire condividendo le proprie esperienze e i propri punti di vista. ___________________________________________________________________________________________

A seguire il programma delle iniziative della 4 giorni.

A difesa del territorio: fra resistenza e autorganizzazione

  • Giovedì 5 Novembre, ore 18:00. Piazza Menconi, Marina di Carrara. PER NON DIMENTICARE: serata in memoria dell’alluvione con banchetto informativo, vin brulèe, spettacolo teatrale e Lancio delle lanterne.
  • Venerdì 6 Novembre, ore 18:00. Sala della Resistenza, Comune di Carrara. LA DIFESA DEL TERRITORIO: RESISTENZA E AUTORGANIZZAZIONE (a cura di Collettivo Harlock) Interverranno: Giulio Milani, presentazione del libro “La Terra Bianca” Movimento NoTav terzo valico Terra Nostra Occupata, Casoria (NA) Collettivo Harlock
  • Sabato 7 Novembre, ore 13.00. Visita alle cave di Carrara e merenda
  • Domenica 8 Novembre, dalle ore 16:00. Piazza 2 Giugno, Comune di Carrara. Assemblea conclusiva e ASSALTI FRONTALI LIVE. questa giornata vuole essere un’occasione di festa e di incontro per la città tutta.

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E’ di oggi la notizia di sfratto nel Comune di Carrara di una giovane donna e le sue due bambine di 3 anni e 20 giorni.
Convinti che la casa (insieme alla salute) sia un diritto fondamentale in quanto presupposto necessario e indispensabile affinchè un individuo possa agire in piena dignità, DICIAMO NO A SFRATTI E SGOMBERI e invitiamo tutt* gli/le abitanti di questa città a partecipare ad un presidio di solidarietà contro lo sfratto di questa famiglia e di tutte le famiglie e le persone che oggi subiscono l’ingiustizia di restare senza casa, senza lavoro SENZA DIRITTI!

Solo con la solidarietà possiamo difendere i nostri diritti!
Ogni diritto perso da un’altro/a è un diritto perso per tutt*!

TUTTI E TUTTE IN PIAZZA DUE GIUGNO A CARRARA ALLE ORE 18:30

Evento Facebook: A CARRARA NON SI SFRATTA NESSUNO!

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Ventimiglia 11-⁠12-⁠13 settembre
Assemblea transnazionale contro confini, razzismo, sfruttamento e militarizzazione.

vai all’articolo

solidarity-is-a-weaponGiornata di iniziative ed azioni diffuse sui territori contro la repressione, per la costruzione di geografie alternative e solidali.

La libertà di chi viaggia, così come di chi sta al suo fianco, costruisce spazi di libertà e autorganizzazione che chi governa cerca di distruggere. Lo abbiamo visto a Ventimiglia, dove la politica dell’assedio e dell’emergenza non può accettare la costruzione di un luogo, come il Presidio Permanente No Borders, che nega il suo senso d’essere. La Fortezza Europa non può avere traditori, chi aiuta i neri va punito e intimidito.

Alle detenzioni e le deportazioni illegittime dei migranti a cui assistiamo da mesi, qualche giorno fa si è aggiunto l’arresto di un nostro compagno. Aggredito e picchiato dalla polizia di frontiera francese (PAF) per aver solidarizzato con i migranti rinchiusi nei container di Ponte San Luigi, Fouad ora è rinchiuso nel carcere di Nizza, dove dovrà rimanere per un mese in attesa di un processo che lo vede accusato di oltraggio e resistenza. Altri compagni avevano subito i fermi della polizia francese, e mentre scriviamo attendiamo notizie di Andrea, che da questa mattina è si trova in stato di fermo al commissariato di Menton… continua a leggere

Harlock esprime la propria piena solidarietà agli antifascisti di Lucca che hanno da poco subito un vigliacco attacco squadrista. Nella notte del 15 Luglio, gli autori del vile affronto hanno devastato la sede sede storica e principale dei movimenti lucchesi e tentato di appiccare un incendio che poi, fortunatamente, non si è propagato.

In un momento in cui neofascismo e neonazismo cercano e ottengono sempre più spazio e agibilità politica e di strada e continuano a rendersi protagonisti di atti violenti ai danni degli antifascisti, si fa sempre più indispensabile arginare quell’accettazione sociale e politica che potere e autorità costituiti hanno invece interesse ad agevolare, legittimando organizzazioni come casapound e lega e reprimendo chi pratica l’antifascismo e chi lotta contro le politiche di odio, di intolleranza, di oppressione, di guerra e di sfruttamento.

In risposta a quest’atto intimidatorio, Lucca Antifascista ha organizzato un corteo per Sabato 25 Luglio alle 16.00 in Piazza San Michele a Lucca, con lo scopo del “ritorno in piazza di chi rigetta in blocco il fronte della destra perché è consapevole che l’ideologia di destra e la violenza squadrista sono due facce della stessa medaglia“.

Harlock risponde, ricondivide e rilancia la chiamata di Lucca Antifascista al corteo di Sabato 25 Luglio. L’informazione e la solidarietà sono armi: usiamole contro chi professa e propaganda odio e razzismo al servizio del potere!

Corteo Antifascista! NON CI FERMERETE MAI!

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COMUNICATO della LUCCA ANTIFASCISTA:

L’ultima vigliaccata degli squadristi cittadini è arrivata a tentar di dare fuoco alla sede principale dei movimenti lucchesi. Nella notte di mercoledì 15 Luglio, alcuni ignoti hanno devastato e cercato di appiccare un incendio che per sola fortuna non si è propagato.

Una svastica ha firmato l’ennesimo atto intimidatorio. Non si tratta di vandali qualunque come al Sindaco di Lucca piacerebbe far credere, si tratta dei soliti noti, braccio armato del progetto fascio leghista, fomentati dalla campagna di odio interrazziale che vorrebbe mettere al primo posto gli italiani in un’insensata guerra tra poveri.
Chi non sa è ignorante ma chi finge di non sapere è criminale. Far finta che a Lucca non sia esistito e non esista un nucleo organizzato di fascisti gravitante intorno alla curva calcistica e non solo, è pericoloso e complice. Per anni le istituzioni guidate dalle destre hanno sostenuto i vari personaggi del fascismo cittadino, ora il governo PD, ormai vero nemico delle classi più povere, sfratta, e muove le forze del (dis)ordine contro le lotte sociali, contro gli immigrati, vantandosi anche di sgomberare e lasciare senza casa famiglie e bambini; contemporaneamente si fregia del distintivo di antifascista datoli dalla sua appendice dell’ANPI, non più associazione partigiana, ma vera costola istituzionale del partito di Matteo Renzi.

C’è un nesso profondo tra chi intimidisce, pratica agguati, minaccia, e la sponda politica che si richiama al fascismo tentando di cavalcare la crisi. Dirsi antifascisti oggi non significa solamente respingere gli agguati e tenere testa alla propaganda xenofoba, ma denunciare politicamente chi attinge allo squadrismo e guadagna dall’intimidazione dell’avversario.
L’alleanza Casa Pound e Lega Nord, nonché gli appoggi localmente strategici di Fratelli d’Italia e Forza Italia, mirano ad allargare un unico fronte elettorale razzista che basa tutto sulla paura del diverso e sulla convinzione che un maggior benessere debba passare dalla negazione dei diritti dei migranti. A Lucca, come anche a Treviso e nelle periferie romane, i neofascisti cercano di respingere ogni progetto di integrazione dei migranti. Sfruttano, in pratica, la paura e la crisi della popolazione dirottandola e colpevolizzando lo straniero. Un logica che va tutto a vantaggio dei potentati nazionali: dirottando il malcontento orizzontalmente, in una guerra tra poveri, neutralizzano la possibilità che questa rabbia venga esercitata verticalmente verso le gerarchie di potere, la grande imprenditoria e la politica. La rabbia sociale dovrebbe andare verso i padroni e gli sfruttatori che detengono la ricchezza e fanno pagare la crisi alla classi meno abbienti, un esempio sono le politiche filo-imprenditoriali del governo Renzi, che mirano a distruggere le poche tutele dei lavoratori e tagliare i servizi (sanità e istruzione su tutti), ovvero vanno a colpire i soli che hanno già pagato tanto.

Lo squadrismo oggi come ieri vuole contenere la rabbia sociale, le lotte, i movimenti per la casa, per gli spazi e per i diritti. Negli anni ’20 i primi fascisti erano il braccio armato e finanziato della Confindustria, oggi i picchiatori che si scagliano contro gli stranieri hanno lo stesso ruolo, cercano di fermare chi oggettivamente ha portato avanti le lotte contro le riforme renziane che creano solo precariato e povertà. I fascisti, strettamente legati tra politicanti di facciata e picchiatori nelle strade, hanno tentato di colpire l’opposizione cittadina al governo PD e alle campagne d’odio razziale.

Hanno soffiato su un fuoco che non riusciranno a spegnere.

Sabato 25 Luglio alle 16.00 in Piazza San Michele a Lucca, corteo antifascista!

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Abbiamo deciso di lanciare il corteo di sabato in seguito alla devastazione della sede storica nella quale i collettivi cittadini si riuniscono, ma il significato politico che vogliamo dare a questa giornata è sicuramente più ampio.
Quello che è successo alla nostra sede è solo l’apice di un conflitto a bassa intensità (di tante piccole azioni e reazioni di cui i più non vengono a conoscenza) fatto di aggressioni, intimidazioni e minacce che si combatte pressoché da sempre tra i giovani della nostra città e che è testimoniato dai tanti fatti di cronaca.
Rispetto alla narrazione mediatica dominante dello scontro tra opposti estremismi o addirittura della guerra tra bande, che vorrebbe ridurre il tutto a semplici episodi di violenza e vandalismo, riteniamo vitale ribadire l’assoluta specificità e politicità della violenza fascista. La presenza nella nostra città di un gruppo di squadristi, che praticano una violenza sistematica contro il diverso (il migrante, il rom, il militante di sinistra ecc.) trae oggi linfa e legittimazione politica da un fronte razzista e xenofobo che sia a livello cittadino che nazionale va dalla Lega Nord a Fratelli d’Italia passando per Casa Pound.
Questo fronte politico, che pone come proprie parole d’ordine “PRIMA GLI ITALIANI”, punta a raccogliere il malcontento che si sviluppa tra le classi popolari per effetto delle politiche neoliberiste e di austerità promosse dai partiti di maggioranza. Esso punta, grazie agli appoggi della media borghesia, a strumentalizzare le sofferenze sociali provocate dalla crisi e dall’impoverimento prodotto dalle politiche dell’Unione Europea, creando barriere e divisioni su base etnica, alimentando il circolo perverso della guerra tra poveri, che va tutta a vantaggio dei poteri forti. Ne possiamo vedere gli effetti anche nella nostra città, dalle dichiarazioni razziste della Lega sulla chiusura dei campi Rom, fino alla raccolta firme di Forza Italia contro l’accattonaggio. In questo contesto gli squadristi si configurano come il braccio armato di questa area politica, con la funzione di sfiancare e di tenere impegnati in una situazione di tensione permanente coloro che in questa città tentano di costruire dal basso un’alternativa diversa. Alla logica discriminatoria di questo fronte politico contrapponiamo la rivendicazione di CASA, REDDITO, ISTRUZIONE, SANITA’ E DIRITTI PER TUTTI, senza alcuna differenza di nazionalità o colore della pelle. Queste istanze, che hanno caratterizzato per anni il movimento, dalle lotte studentesche a quelle dei pendolari, dalla battaglia per gli spazi sociali all’opposizione alle riforme renziane, sono sempre state portate in piazza da centinaia di individui che rigettavano l’ideologie fasciste.  È quindi nostro obiettivo continuare il percorso di formazione di una forza meticcia, antirazzista e antifascista, capace di riconquistare universalmente i diritti che la crisi ci sottrae, pronta ad accogliere chi scappa dalla miseria o dalle guerre nelle altre parti del mondo e che sappia contrapporsi al fronte razzista che si sta costituendo in città. Proprio per questo chiariamo che l’appuntamento di sabato non sarà un MAY DAY de “La Lucca che lotta” e che non sarà nostra intenzione cercare contatto con i fascisti di Casa Pound in quanto sappiamo benissimo che le dinamiche che si sono instaurate in città non si cambiano in una giornata ma in un rapporto quotidiano con le varie parti sociali ed anche perché lo riteniamo un obbiettivo non praticabile nella giornata di sabato.
Allo stesso modo il corteo sarà determinato e pronto a difendersi da qualsiasi provocazione dei soliti squadristi.
Lo scopo del  corteo di sabato sarà quindi quello del ritorno in piazza di chi rigetta in blocco il fronte della destra perché è consapevole che l’ideologia di destra e la violenza squadrista sono due facce della stessa medaglia.
La partita  non si gioca tra noi e 4 esaltati squadristi ma tra noi e il resto della città!
NOI SAREMO TUTTO, LORO NON SONO NULLA!

Sabato ore 16.00 in piazza san Michele.

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La Spezia – 10/07/2015

Ieri pomeriggio, Harlock ha risposto al passaparola diffuso dal C.S.O.A. R.D.A. May Day di La Spezia che chiamava al ritrovo antifascista delle ore 17 Piazza Beverini contro il presidio di casapound di Via del Prione.

Dopo che la città ha visto le fiaccolate, ma soprattutto, le minacce a diversi ragazzi legati al Csoa Rda May Day e a quanti vestano in modo “antifa”, Harlock era ed è con la Spezia antifascistacontro chi professa e dispensa razzismo e omofobia, al servizio del potere“.

Incastrati in un vicolo di via Prione con uno striscione che recitava le parole “Basta degrado!”, la fiaccolata programmata da casapound a La Spezia si è tramutata in un presidio, grazie alla ferma opposizione dei molti antifascisti presenti.

La tanto osannata “lotta al degrado” non ha ottenuto nemmeno consensi e partecipazione da parte del resto della popolazione. Anzi, tutt’altro: la maggior parte dei passanti ha espresso piena solidarietà agli antifascisti presenti.

Forze dell’ordine quasi assenti, se non quei pochi che bastano a difendere il presidio fascista ed a girare video per concretizzare le minacce di denuncia, facendo molto probabilmente ricorso al famoso codice Rocco (di epoca e stampo fascista).

Il gruppo di casaclown era formato da circa una decina di persone, composto per lo più da minorenni (indottrinati senza se e senza ma) e da altri fascisti in trasferta da Genova e da Massa, arrivati per un supporto ovviamente numerico, data la scarsa popolarità tra gli abitanti dello spezzino.

Nei giorni precedenti hanno dimostrato le proprie contraddizioni al loro stesso slogan, incollando volantini e riempiendo di scritte xenofobe muri e portoni della città.

Hanno dimostrato tutto ciò anche attraverso intimidazioni fisiche che fortunatamente non si sono tramutate in aggressioni.

Il corteo anti-degrado era stato programmato in via Prione, anche come simbolo sprezzante dell’ex circolo anarchico Pasquale Binazzi presente nelle immediate vicinanze.

Non è la prima volta che la città si trova a fronteggiare questa minaccia: casapound era presente anche anni prima a La Spezia; ma adesso si sono ritrovati stretti nella morsa fisica del vicolo e in quella della contrarietà del pensiero comune.

Dopo poco tempo, gli antifascisti hanno sciolto il contropresidio, lasciando i fascisti in balia delle onde dell’opposizione e del vento dell’indifferenza: una burrasca creata e plasmata per tutto il pomeriggio dalle loro stesse mani.

Harlock esprime la propria PIENA SOLIDARIETÀ agli antifascisti di La Spezia!

Il vero degrado è di coloro che tollerano, autorizzano e difendono questi cortei… di quelle medesime persone che minacciano ritorsioni fisiche e giudiziarie a chi si oppone ad un’ideologia discriminatoria e violenta. Il vero degrado sta tornando per creare proseliti in una città dalla quale era stato scacciato, per cavalcare l’onda della rassegnazione elettorale e del qualunquismo xenofobo.

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Una serata tutta dedicata alle donne in cui riscoprire gli spazi della socialità al femminile, della memoria e della città.
Una serata dedicata alle donne che oggi declinano la resistenza nel loro quotidiano e alla memoria della resistenza del 7 luglio del 44.

Aperitivo per tutt* a prezzi popolari. Harlock sarà in “Piazzetta” con il Mojito dei pirati. A prezzi popolari!

7 Luglio 1944.
Le donne Carraresi resistono all’invasione tedesca. Da Piazza delle Erbe parte la resistenza tutta al femminile che ha tenuto la città di Carrara libera.
Eravamo come delle belve” dalle parole di Francesca Rolla che in un murale del 2014 è ritratta sul muro di Piazza delle Erbe al grido “non abbandonare la città”.
Il 7 Luglio è delle donne a Carrara, la Piazzetta è delle donne a Carrara.

7 Luglio 2015
In una città dove gli spazi sociali, siano fisici o culturali o relazionali, sono sottratti alle persone, agli e alle abitanti, una città che ha chiuso le porte alla memoria di se stessa e che consuma marmo e umanità, le donne ricordano la resistenza, ricordano la genetica della loro capacità di tenere la città sottraendola alle mani chi chi la vuole distruggere.
Donne, bandite, in piazzetta senza nostalgie, senza bisogno di rievocazioni storiche, strizzando l’occhio a Francesca Rolla, manifestando la nostra volontà di vitalizzare uno spazio che ci appartiene per eredità e per assonanza, ricalcando con i passi di oggi la stessa determinazione del passato con nuova e rinnovata motivazione, con lo stesso invito a non abbandonare la città.

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Risalire – Nuove resistenze al femminile. Vuole essere un momento di riflessione e anche di festa, di azione, di relazione e autodeterminazione in cui ognuna di noi possa esprimere con i propri mezzi la sua resistenza. Risalire, radice di resilienza, significa mettere in atto tutta la potenza creativa e generare nuove possibilità.

Torniamo a Carrara, riprendiamo quegli spazi attraverso la memoria e la comprensione del loro significato sociale e culturale, riprendiamo i luoghi delle relazioni sociali sia fisici che culturali contrastando l’appiattimento, l’abbandono, il degrado e l’assenza di relazione umana. Il luogo del cambiamento è la strada e il mezzo è l’azione” , scrivevamo qualche giorno fa, e riscoprire Piazza delle Erbe nel giorno del 7 Luglio è una delle azioni da compiere per essere quel cambiamento che chiediamo alla nostra città.

Invitiamo tutte e tutti a Risalire in Piazzetta!

Programma:

Inizio ore 19:00 con aperitivo a prezzi popolari e musica
Alle 20 dibattito e interventi
A seguire musica, reading e tutt* a far festa!
Per tutta la serata, mojiteria di Collettivo Harlock, area di sostegno a no borders ventimiglia con il gruppo di Massa-Carrara e mostra fotografica.

Seguite l’evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/491029614378950/